La grande follia
La pubblica opinione che viene influenzata da pochi malevoli personaggi, ecco la grande follia ereditata e che prosegue nel nuovo secolo.
Ideologie che toccano la sensibilità emotiva di milioni (o miliardi) di individui e che incanalano il branco (di bufali) nella direzione desiderata dal conduttore. Il capo branco capace di fare presa inizia a trascinare un grosso gruppo. I dispersi lo vedono e si aggregano.
Democrazia (da esportare, e chi non la vuole lo pestano a sangue), uguaglianza (era dei comunisti, ma non importa), inclusione (solo per coloro che portano le stesse corna), diritti (nessuno parla di doveri, troppo poco graditi), libertà (solo per coloro che seguono il branco), e altri paroloni dello stesso stampo trovano terreno fertile in una miriade di gnu che corrono a testa bassa ciascuno guardando solo le zampe di chi lo precede.
E’ così che il capo-cornuto ricco, ben pasciuto (li chiamano anche yankees WASP) ma non contento se non ha tutto il branco sotto il suo controllo, trascina follemente il mondo verso l’autodistruzione.
La grande follia (occidentale) può essere divisa in pezzi: tante grandi follie.
Vediamone un pezzo: l’ecologia.
Se ne fa un parlare continuo. Sostenibilità, riciclo, energia pulita, protezione dell’ambiente, effetto serra. Ecco una quantità di giornalisti che se ne riempiono la bocca e la penna cercando di comunicare (anche se a volte neppure sanno scrivere) solo ciò che è gradito al gregge, perché, poverini, il consenso è una bella soddisfazione, non vorrai mica prenderti una cornata dal sottocapo branco.
Ed è così che nessuno ti dice che l’effetto serra esiste solo qualitativamente ma che come effetto reale sul clima è praticamente nullo. Infatti se la temperatura aumenta cresce anche l’evaporazione dei mari e la copertura nuvolosa, la quale è efficacissima nel ridurre l’energia ricevuta dal sole.
Siamo arrivati a 8 miliardi (c’è poco da stare allegri) ma nessuno ti informa che se troppe zampe pestano il prato l’erba non cresce. Hai voglia a prodigarti a fertilizzare e innaffiare, se vuoi l’erba devi far fuori un po' di animali.
E a conclusione, nel 2000 più di 13.000 scienziati scrissero una lettera aperta denunciando l’insostenibilità della sovrappopolazione. Risultato? Iniziativa rimasta praticamente sconosciuta al pubblico (nessun giornalista e nessun giornale si arrischia a dare qualche dispiacere al branco) e totalmente ignorata dai responsabili del mondo (che erano in altre faccende affaccendati: per esempio far fuori Gheddafi, far fuori Saddam, bombardare Belgrado) per cui si continua a dare voce a Greta, così veramente si salva il mondo !!
Vediamone un altro pezzo: la Russia.
Ormai è noto che tra russi e anglofoni non corre buon sangue. Dunque questi begli elementi (eufemismo per “bastardi americani”) si prodigano per far fuori quanti più russi possono, ma attenti a non arrivare alla bomba Zar, che solo i russi possiedono e che potrebbe fare veramente male. Prima ammazzavano i russi del Donbass, ora sono diventati parte in causa diretta in Ucraina. Follia dai risvolti ancora tutti da scoprire, oltre al fatto di aver evidenziato le debolezze russe, di aver messo in chiaro quanto gli ucraini siano irrimediabilmente incarogniti, di aver fatto guadagnare agli americani un sacco di soldi col gas all’Europa, senza aver dato rifugio ad un solo ucraino fuggito dalla guerra e aver reso l’Europa totalmente succube nel seguire Capo-branco mondiale. Dunque tutti in coro: “Putin invasore…tutti addosso!!”…e finita lì, nessuno ti racconta tutto il resto della storia…
Il lavaggio del cervello della popolazione a tutti i livelli è stato tale da eliminare ed espellere ogni parvenza di dissenso.
Altro esempio di follia collettiva: l’auto elettrica.
(Relativamente piccola follia che però mostra bene il meccanismo della grande follia)
Già che parliamo di lavaggio del cervello…quando uno elogia l’ambientalismo e propone “auto non inquinanti” evidentemente trova tutti d’accordo ed inizia quello che chiamano una “narrazione”. Il consenso si espande grazie sempre ai soliti giornalisti ideologizzati che cercano solo consenso. L’auto elettrica diventa MODA ed inizia una gara a chi vuole farsi vedere più aggiornato, più avanzato, più “progressista”. Il gregge si ingrossa e si incanala, segue il Capo- corna del momento, ottusamente senza porsi domande, senza sapere dove andrà a finire.
Nessuno pubblica il resto della storia. Ti dicono che il rendimento dell’auto elettrica supera l’80% mentre quella termica arriva a malapena al 40%, vero ma si dimenticano di spiegarti, che per produrre l’elettricità che arriva alla tua colonnina, la centrale ed i passaggi intermedi ne sprecano più del 50%, per cui il guadagno non c’è. Poi la produzione di energia elettrica è già insufficiente oggi, come e chi attrezzerà nuove centrali per far fronte agli enormi consumi dell’imponente traffico di oggi? Senza considerare poi la poca praticità di dover pianificare attentamente il viaggio per essere sicuri di arrivare a casa. E i rischi di incendio? Nel bagaglio di stiva in aereo non ti lasciano mettere nemmeno il computer perché considerano pericolose due celle litio-ioni, e l’auto che ne possiede a centinaia invece la puoi caricare con leggerezza nel garage condominiale? Evidentemente assurdo, no?
Ma la Capo-corna dell’UE con il suo amorfo cornuto seguito ha deciso che fra dieci anni tutte le auto dovranno essere elettriche. Tutto bene, nessun dissenso.
In questo caso il capo branco ti dice dove andrà ed è chiaro come il sole che sbatterà le corna contro un muro. Questo non è che un esempio della follia di massa che conduce al disastro.
Ovvio che non è l’auto ma la sovrappopolazione il vero muro che renderà il mondo invivibile.
Note sull’auto elettrica: ogni cella di batteria litio-ioni fornisce circa 3,5 volt e 10 ampèreora cioè 35 Wh. Ne occorrono mille per arrivare a 35 kWh e 2000 per una più comune capacità di 70 kWh. Per la sicurezza di funzionamento ogni cella è controllata da un circuito elettronico (BMS) che misura temperatura e tensione e può collegarla o staccarla. Però basta che uno solo di questi duemila circuiti si guasti per scatenare una valanga termica che si trasforma in incendio estremamente difficile da domare. Evento poco probabile ma statisticamente il rischio aumenta con i numeri.
Per il momento nessuno ne parla ma esiste un altro metodo per rendere le auto ad emissioni zero senza perdere tutta la praticità dei motori termici. Si tratta di produrre carburante sintetico, non idrocarburi ma alcoli, partendo da anidride carbonica ottenuta dall’aria ed idrogeno prodotto con energia pulita, fatti reagire in presenza di catalizzatori opportuni. Questi alcoli possono bruciare negli stessi motori che abbiamo oggi. La Porsche ha uno stabilimento pilota in Cile che produce già in quantità.
Secondariamente, l’energia elettrica prodotta con il vento od il sole è difficile da immagazzinare. Sole e vento in questo caso producono carburante, che è una forma di immagazzinamento, cioè che può essere usato anche quando sole e vento non ci sono.
Un ultimo pezzetto di follia non occidentale: l’Islam.
Qualcuno ha idea di come vive la popolazione maomettana? Dove? Non voglio infierire menzionando Iran o l’Arabia, guardiamo l’Egitto o l’Algeria. Tutta la loro giornata è regolata della religione, Allah è sempre presente in ogni momento sia direttamente che nello sfondo di altre attività. In Egitto è comune vedere uomini con un callo in fronte: segno di devozione, sette volte al giorno pregano picchiando la testa sul pavimento. Perfino Al Sisi lo esibisce.
Chiaro esempio di ideologia totalizzante per le deboli menti del branco. Nessun dissenso, neppure nessuna discussione o dibattito, uniformità assoluta.
Il male però viene dalle regole: cosa predica Maometto? Conquista del mondo con ogni mezzo e figli a volontà. Dunque sovrappopolazione e invasione dei territori altrui.
In conclusione sembra che non conti nulla la ragionevolezza, la forza e l’importanza degli argomenti, l’avvenire dell’umanità. Conta solo il consenso, conta saper scegliere gli argomenti che possano essere approvati così, d’impeto, senza discussioni, non di ragione ma di pancia, come si dice oggi. A questo livello non c’è molta differenza tra la pancia di un coniglio, di un topo a di una cavalletta, dunque il nostro destino pare segnato.