COMPLEANNO DI UN PREMIO NOBEL.

In questi giorni i PENSIERI miei si accavallano su argomenti piuttosto significativi. 
Stavo pensando agli attentati terroristici, alle popolazioni di buoni e cattivi cui il “Libro” prescrive di tenere le donne appartate a fare più figli che possono e poi di convertire o distruggere gli infedeli. Riflettevo alle porte di casa nostra che noi lasciamo aperte alla loro migrazione con la prospettiva di essere poi martoriati o soggiogati. Mi chiedevo come potesse accadere che all’invasione e alla guerra si risponda con la democrazia, la tolleranza, il buonismo. 
Così stiamo consegnando la nostra Europa ai seguaci del profeta beduino che, poco ma sicuro, non vengono qui per integrarsi.

Ecco però all’improvviso che sullo schermo di casa irrompe e mi fa sobbalzare il ghigno beffardo del premiato guitto che compie 90 anni.
Eccolo lì, il fiancheggiatore, sostenitore, apologo di delinquenti assassini.
Possibile che non riscuota la riprovazione della società? Ma hanno una coscienza coloro, la maggioranza, che addirittura lo ammirano e lo osannano?
Temo proprio che i valori siano ribaltati.
Come mai nessuno ricorda più la prova pietosa che il Marxismo-Leninismo ha dato ai paesi del blocco comunista di allora. I militanti delle sinistre di oggi, la “mafia rossa”, che invocano ancora gli stessi ideali superati e fallimentari, sono dei “mentecatti” alienati mentali oppure solo degli sciocchi?
Dario Fo e la sua degna compagna, grazie alla loro eccezionale comunicativa, possono solo vantarsi di avere fomentato e propagandato disordine, indisciplina, eversione, rivolta e violenza che da tempo sono causa di decadenza e disfacimento dell’Italia e di parte dell’Europa.
Ogni eventuale qualità artistica svanisce di fronte a posizioni di così orribile immoralità.

Se siete arrivati fino qui vi ringrazio per la pazienza e vi allego due collegamenti istruttivi:
cos’era il Soccorso Rosso Militante (Wikipedia) > apri l'articolo 
ed Un’opinione fuori dal coro  (Panorama) > apri l'articolo