Piroscafo Principe UMBERTO

Durante una navigazione dalla Puglia all’Albania per visitare i porti di quel paese, abbiamo percorso la rotta che l’8 giugno 1916 era stata intrapresa verso l’Italia dal piroscafo Principe UMBERTO carico di fanti del 55esimo Reggimento del Regio Esercito Italiano per un totale di oltre 2600 uomini. La nave navigava in convoglio con altre ed era scortata da alcuni cacciatorpediniere.Il sommergibile austro-ungarico U5 riuscì ad intrufolarsi e lanciò da breve distanza due siluri, uno dei quali colpì la poppa del piroscafo. La nave affondò in pochi minuti portando con sè più di 1900 uomini, il più grave disastro marino della prima guerra mondiale.
Il sonar del catamarano DAEDALUS segnalò la presenza del grosso relitto su un fondale di 930 metri in acque internazionali.
Abbiamo dunque tentato di calare il nostro Multipluto per identificare il relitto, ma in tre presenze successive i tentativi sono stati frustrati dalla forte corrente tipica del canale d’Otranto. Infine, con particolari accorgimenti sperimentali, siamo riusciti a filmare e fotografare il transatlantico posato sul fondale e ciò è avvenuto casualmente il giorno 8 giugno 2022 esattamente a 106 anni dall’affondamento.
Il relitto è abbastanza integro, sprofondato nel fango per oltre 5 metri, ha perduto le sovrastrutture e lo scafo risulta fessurato circa a metà nave a causa dell’impatto con il fondo. E’ stato completamente colonizzato dal corallo bianco e si vedono colìe di ruggine a forma di stalattiti simili a quelle del Titanic.
Il relitto è tomba del 55esimo Reggimento composto per lo più da veneti trevigiani e dovrà essere considerato Sacrario Militare.